Bologna: partorisce in videochiamata grazie all’auto dell’infermiera

Una operaia 34enne di origine marocchina, Laila Driouch, che abita a Bentivoglio, in provincia di Bologna, ha partorito in auto grazie all’aiuto di una infermiera collegata in videochiamata. La madre ed il figlio sono poi stati ricoverati in ospedale e sono in buone condizioni.

L’aiuto determinante dell’infermiera

Laila Driouch nella serata di sabato, verso mezzanotte, stava andando in ospedale per partorire ma appena salita in macchina si è resa conto che non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo e quindi ha chiamato il 118 ottenendo assistenza e con una videochiamata ha fatto nascere il bambino insieme al padre. La donna ha dichiarato che desidererebbe parlare ancora con Elisa Nava, l’infermiera che l’ha aiutata, per dirle grazie ed abbracciarla.

Il tutto è accaduto molto velocemente e l’aiuto dell’infermiera è stato determinante soprattutto per evitare che il bambino cadesse subito dopo la nascita e per scaldarlo vista la bassa temperatura della notte. L’infermiera è stata molto veloce inviando alla donna un link che ha trasferito la chiamata in un video e grazie a questo ha potuto guidare le operazioni svolte dal marito insieme a Laila. Elisa Nava non è nuova ad esperienze di questo tipo, con un caso simile accaduto nei primi mesi dell’anno, ed anche in quella occasione tutto è finito bene.

Il racconto della madre

La madre ha raccontato di avere iniziato a sentire i primi dolori intorno alle 22.30, ma di non essersi preoccupata troppo, data anche la vicinanza dell’ospedale con casa sua. Dopo aver fatto una doccia calda però, ha capito di doversi recare immediatamente a partorire, ma una volta giunta in cortile si è resa conto che era troppo tardi.

Il bambino (il terzo della donna) è nato molto velocemente, con una sola spinta da parte della madre e subito si è sentito il pianto. Successivamente questo si è interrotto, mentre sia Laila che il bambino tremavano per il freddo. A quel punto grazie al suggerimento dell’infermiera il piccolo è stato avvolto in una coperta. Il successivo arrivo dell’ambulanza ha poi risolto definitivamente la situazione con il trasporto di madre e figlio all’ospedale.

L’infermiera e la mamma del piccolo Jad hanno avuto modo di conoscersi proprio in ospedale dopo il parto, dal momento che la donna aveva affermato “È stata lei a salvare me e il mio bambino e ora voglio conoscerla per ringraziarla e abbracciarla“.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *