Asia e Africa: inquinamento accorcia di 20 mesi l’aspettativa di vita dei bambini (futuri adulti)

L’inquinamento atmosferico è il responsabile principale della diminuzione dell’aspettativa di vita dei bambini che vivono nei Paesi asiatici e africani.

Secondo alcuni studi infatti la popolazione infantile delle nazioni situate nella zona meridionale del continente asiatico, come l’India o il Pakistan, sono più vulnerabili all’impatto che l’inquinamento sta avendo sul nostro pianeta e sulla vita dei suoi abitanti.

Lo studio e i dati allarmanti

I dati hanno evidenziato come i bambini africani e dell’Asia meridionale hanno un’aspettativa di vita inferiore di 20 mesi rispetto ai loro coetanei che vivono in Europa o in America.
Il rapporto, che ha portato alla luce questi allarmanti dati, è stato formulato in seguito ad uno studio del 2019 condotto dal SOGA (State of Global Air), secondo il quale l’inquinamento atmosferico sarebbe al quinto posto tra le cause che provocano la morte negli esseri umani.

L’inquinamento dell’aria provoca un numero maggiore di decessi rispetto all’alcool, alle droghe e alla malnutrizione.
I Paesi dell’Asia meridionale e dell’Africa sembrano essere maggiormente esposti all’inquinameto atmosferico perché il carbone è ancora uno dei principali combustibili utilizzati nei processi di combustione industriali, ma anche per l’uso domestico (cucinare o riscaldare l’acqua).

I dati raccolti raccontano che le popolazioni delle suddette aree presentano ostruzioni polmonari legate all’inalazione di particolato che è nettamente superiore a quello rilevato ni polmoni di altre popolazioni.

Tra i Paesi più esposti a questa forma d’inquinamento abbiamo l’India, il Pakistan e il Bangladesh dove spesso negli ultimi anni le grandi città sono state avvolte da nubi di gas tossico.

L’inquinamento ci sta uccidendo

Gli studi condotti dal SOGA hanno evidenziato che un neonato che nasce in questo periodo storico nelle regioni dell’Asia del sud e dell’Africa avrà un’aspettativa di vita inferiore alla norma di 30 mesi.

Lo steso dato, se riportato su scala globale, prevede una diminuzione del ciclo vitale di ogni bambino del mondo di 20 mesi rispetto a quanto, gli stessi bambini, avrebbero vissuto se il livello di inquinamento ambientale fosse stato inferiore.

Nel rapporto del SOGA si legge che: “Le principali fonti di PM 2.5 in India includono la combustione delle famiglie di combustibili solidi, la polvere da costruzioni, strade e altre attività, la combustione di carbone industriale e centrale, la produzione di mattoni, i trasporti e le attrezzature alimentate a diesel”.