Esami secondo trimestre: lo screening quadruplo

Care mamme, avete finalmente superato lo scoglio del terzo mese! Spariscono quasi le nausee e gli sbalzi d’umore e il piccolo rigonfiamento inizia a diventare un bel pancione tondo. Il bimbo inizia a sviluppare gli organi e gli arti e voi a preoccuparvi della sua salute: è giunto il momento del secondo trimestre di gravidanza. Oltre i vari consigli, che già avreste dovuto mettere in pratica, come lo smettere assolutamente di fumare e di assumere alcolici, il medico vi proporrà una serie di esami, il primo dei quali è associato al test di screening per la sindrome di Down e per altre anomalie cromosomiche.

Fra questi vi può essere proposto il quadruplo test. Si tratta di un’analisi del sangue che prende in esame i livelli di alfa – fetoproteina, di beta hGC o hCG totale, dell’estriolo e dell’inibina – A, sostanze prodotte dal feto. Livelli estremamente alti di alfa – fetoproteina possono indicare varie anomalie, fra le quali difetti del tubo neurale, difetti della parete addominale, problemi renali e teratoma. Livelli bassi della stessa, con livelli anomali degli altri parametri indicano un maggiore rischio di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down.

Questi test sono tutto sommato innocui, essendo dei semplici prelievi di sangue non comportano problemi al bambino o rischi di aborto: tuttavia non sono test precisi, possono dare risultati distorti essendo solo degli “indici” di rischio, il che potrebbe portarvi ad eseguire test più rischiosi per escludere varie problematiche.

Il quadruplo test riesce ad evidenziare maggiori fattori di rischio per 85 feti su 100 per quanto riguarda i difetti del tubo neurale e per 80 feti su 100 circa la sindrome di Down. Purtroppo però c’è un tasso del 5% di falsi positivi, il che significa che su 50 donne, e quindi 50 feti con valori anomali, solo 1 o 2 risultano essere malati, mentre i restanti 48/49 avevano valori anomali per altri motivi, quali età diversa rispetto quella presunta, presenza di due feti e non uno, risultati semplicemente erronei. Per questo, in caso si risultati “anomali”, vi suggeriamo di non allarmarvi, di restare serene per il bene generale del piccolino e di seguire i consigli del medico, come ad esempio sottoporvi ad altri esami quali l’amniocentesi, che potranno, in caso negativo, levarvi ogni dubbio. Risultati anomali del quadruplo test possono inoltre, coadiuvati da altri test con altrettanti risultati dubbi, indicare anche problematiche diverse, come la preeclampsia o il travaglio pretermine: ma ricordiamo che le possibilità che si verifichino queste complicanze sono davvero molto basse.
Il test in genere può essere svolto fra la 14a e la 22a settimana, anche se il momento migliore risulta essere fra la 15a e 17a.

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