Parto in casa anche se la bimba era podalica: indagati genitori e ostetriche

A Trento una bimba podalica nasce in casa nonostante l’Azienda sanitaria avesse avvertito i genitori. Ora questi ultimi sono indagati insieme alle due ostetriche che hanno partecipato al parto.

A Trento una bambina podalica nasce in casa: i genitori sono indagati

Il 27 settembre 2017, di mattina, è nata in casa una bambina nella città di Trento. Subito dopo il parto i genitori hanno chiamato l’ambulanza che all’arrivo ha trovato la piccola, in ipotermia e in stato di arresto cardiocircolatorio, tra le braccia della mamma.

La bambina è stata portato immediatamente all’ospedale ma ogni tentativo è stato vano perché le lesioni subite durante il parto le hanno causato gravissimi danni. Ora i carabinieri del Nas indagano sull’accaduto, su cosa sia successo in quelle terribili ore.

Bambina a Trento nasce in casa in gravi condizioni: l’accusa ai genitori

Secondo quanto riportato dalle indagini, i genitori della piccola erano a conoscenza dei rischi che il parto in casa avrebbe comportato, così come le ostetriche sapevano che la bambina era podalica e che quindi era necessario recarsi in ospedale una volta iniziate le doglie.

Secondo l’Azienda sanitaria, nel corso delle visite ginecologiche la mamma era stata avvisata che era necessario un ricovero immediato. Quest’ultima però sembrerebbe aver sottoscritto un patto con le due ostetriche, di cui era a conoscenza anche il papà, le quali sapevano che il parto poteva essere pericoloso e che la bambina era podalica ma nonostante ciò non hanno portato immediatamente la donna all’ospedale quando si sono rotte le acque.

La bambina, nata alle 9.15 del 27 settembre 2017 ha riportato dei danni gravissimi e irreversibili. Stando alla ricostruzione di quanto accaduto i soccorsi sarebbero stati chiamati soltanto alle 9.32 mentre già nelle notte del 26 settembre era cominciato il travaglio.

Per il giorno 28 settembre invece era stato fissato il parto cesareo per far nascere quella bambina podalica. Ora la coppia di genitori trentenni è indagata, così come le due ostetriche, e tra le accuse ci sarebbe anche quella per falso.