Isterosalpingografia: l’esame delle tube

L’isterosalpingografia è un esame approfondito delle tube e della cavità uterina che viene effettuato durante il percorso della ricerca di una gravidanza con lo scopo diagnosticare una eventuale infertilità femminile. Vediamo assieme come viene effettuato, a cosa serve nello specifico e altre sue peculiarità che è bene conoscere.

L’isterosalpingografia e la ricerca di problemi morfologici

L’esame delle tube viene consigliato a tutte quelle donne che hanno effettuato numerosi tentativi per avviare una gravidanza con risultati nulli. In linea di massima si attende un tempo di 12 mesi prima di effettuare accertamenti clinici approfonditi. Si inizia con esami non invasivi come ad esempio l’ecografia, analisi del sangue per la coppia ma anche spermiogramma per il futuro papà.

Dopo aver escluso problemi di altra natura come infezioni vaginali e avendo risultati positivi del monitoraggio dell’ovulazione, non resta che effettuare l’isterosalpingografia. Questo esame serve per verificare la morfologia e la funzionalità sia della cavità uterina che delle tube di Falloppio. Si tratta di un controllo assai invasivo e viene eseguito in ospedale adoperando un liquido di contrasto. Mediante l’osservazione della morfologia dell’apparato riproduttivo il ginecologo è in grado di confermare se la donna ha una conformazione regolare oppure se siano presenti dei difetti più o meno importanti. È necessario sapere che l’esame in questione non da certezze inequivocabili sul funzionamento delle tube perché è possibile che funzionino bene anche se non hanno una forma perfetta. Tuttavia è possibile identificare problemi congeniti che possono portare ad aborti ripetuti oppure al non concepimento di una nuova vita.

Come si effettua l’isterosalpingografia

L’esame delle tube, o isterosalpingografia che dir si voglia, ha inizio introducendo nella vagina il liquido di contrasto a pressione attraverso lo speculum. Successivamente vengono effettuate diverse ecografie in successione mirate a seguire il transito del liquido che evidenzia anche la morfologia stessa della cavità uterina. Se la futura mamma leggerà sul referto che ha tube previe significa che sono come dovrebbero essere e quindi il problema di concepimento deve essere ricondotto a altro. Se invece le tube dovessero essere chiuse o comunque ostruite rendendo difficile o impossibile il passaggio degli ovuli, sarebbe chiaro il motivo del non concepimento.

L’esame ha una durata complessiva di circa 15 minuti e può rilevare anche la presenza o meno di fibromi che alterano la forma della cavità uterina. Spesso viene iniettato un anestetico al livello locale ma rimane comunque un esame doloroso. A seguire il ginecologo può prescrivere un antidolorifico ed è necessario essere riaccompagnati a casa da qualcuno perché non si è in grado di guidare un’auto.

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