Bambini prematuri: nasce il database italiano per la cura e la ricerca

Nasce, per volontà della Sin (Società Italiana di Neonatologia) il database unico per i dati dei nati prematuri. Il suo nome è Innsin ed unisce i punti nascita sul territorio nazionale, con più di 240 strutture dotate di reparto di patologia neonatale e terapia intensiva.

La conoscenza delle metodologie, delle dinamiche professionali e degli esiti della cura di ogni neonato pretermine, notoriamente esposto a problematiche data la sua precaria condizione, è indispensabile per poter garantire la migliore delle assistenze possibile.

La piattaforma per i nati pretermine

Si intendono per pretermine i neonati con meno di 37 settimane di gestazione, che hanno bisogno di cure ottimizzate ed efficaci per sperare in un futuro normale. I piccoli che vengono alla luce troppo presto hanno da affrontare parecchi problemi, sia di ordine generale, che specifico, per quanto riguarda la salute.

Dal punto di vista informatico la piattaforma che ospita l’Innsin permette di migliorare la qualità degli interventi dal punto di vista assistenziale e da quello organizzativo. Sulla piattaforma ogni centro neonatale e di terapia intensiva avrà a disposizione in tempo reale i dati sui piccoli che si trovano nel reparto. Grazie anche all’inserimento nel Von (Vermont Oxford Network), sarà possibile confrontare i casi con quelli presenti in una rete di 1.200 centri, semplicemente inserendo i dati.

I risvolti della nuova piattaforma

I risvolti di questo progetto sono importantissimi dal punto di vista scientifico, organizzativo e statistico, perché mettono in evidenza le criticità, i punti di forza e consentono di uniformare il modello in base alla collaborazione con altri centri per il trattamento dei prematuri.

Innsin si inserisce in una più ampia raccolta di dati clinici organizzativi ed epidemiologici volta alla creazione di un network più ampi che permetta l’accesso ad informazioni neuroevolutive, auxologiche e respiratorie e soprattutto infettivologiche con dati raccolti nei primi anni di vita.

Con la mole di dati raccolta e la possibilità di condividerli a livello nazionale ed internazionale la Sin si potrà rapportare in maniera profonda con le istituzioni regionali, nazionali ed estere per promuovere nuovi criteri di efficienza e qualità, basati sui modelli virtuosi.