Sindrome HELLP, cosa si deve sapere?

L’acronimo HELLP indica una situazione patologica tipica della gestazione fortunatamente molto rara, che a causa di diversi fattori può rivelarsi fatale per mamma e bebè. Il disturbo, legato alla preeclampsia, causa una serie di problematiche che interessano diversi apparati, è di difficile diagnosi e gestione e deve essere trattata necessariamente con ospedalizzazione in centro di III livello.

Sindrome di HELLP: quali sono i sintomi

I segni della sindrome di HELLP sono spesso equivoci e possono essere ricondotti ad altre patologie poco rivelanti, proprio per questo è difficile diagnosticare in tempi utili la patologia.

Spesso sono gli esami del sangue e un’attenta anamnesi con la raccolta di tutte le informazioni a porre il dubbio e rivelare i segni caratteristici del problema:

-emolisi

-piastrinopenia

-aumento degli enzimi epatici

Altre disfunzioni probabili ma non necessariamente legate al disturbo sono invece disfunzione epatica e della coagulazione, sintomatologie gastrointestinali ed ematologiche, difficoltà respiratoria.

Il trattamento ritardato della patologia può causare insufficienza renale acuta, insufficienza epatica, coagulazione intravascolare disseminata, distacco della placenta, sindrome da distress respiratorio, sepsi e ictus.

I campanelli d’allarme per la Sindrome di HELLP

Ma come renderci conto se i sintomi che avvertiamo possono essere legati alla sindrome HELLP? Quali sono i segnali a cui dobbiamo prestare attenzione? Forte cefalea, febbre alta, pressione molto alta, nausea e vomito che aumentano senza dare tregua, dolori che interessano il quadrante superiore dell’addome, disturbi alla vista, non devono esser presi con leggerezza, anche se potrebbero ricondursi a disagi passeggeri e di poco conto. Fondamentale eseguire immediatamente un’ecografia dell’addome completo per controllare le condizione del fegato ed eseguire degli esami del sangue che valutino la funzionalità epatica ela situazione di globuli rossi e piastrine.

 Terapia e trattamento della sindrome di HELLP

L’unico trattamento veramente utile è dato dall’induzione immediata del parto.

Tutti i trattamenti dettati dal protocollo, comportano comunque dei grandi rischi sia per mamma che per bebè.

La terapia farmacologica invece comprende profilassi contro le convulsioni febbrili, trattamento ipertensivo, prestando attenzione a stabilizzare prima le condizioni materne e successivamente la valutazione delle condizioni di salute del feto, per poi decidere con quale modalità programmare il parto.

3 commenti

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  1. Fortunatamente a me è insorta a 36 settimane… la bimba è nata da sola pesava 2820 gr, ha avuto solo un integro trattato con foto terapia…. ora sono solo terrorizzata da quello che potrebbe succedere in caso di in’altra gravidanza…