La sindrome di Kawasaki, sintomi e cura

La Sindrome di Kawasaki è caratterizzata da una vasculite, ovvero un'infiammazione dei vasi sanguigni. La sua origine rimane sconosciuta e colpisce prevalentemente i bambini sotto i 5 anni di età.

La sindrome di Kawasaki è una malattia che in Italia colpisce 14 bambini ogni centomila.

La sindrome di Kawasaki è una malattia dei vasi sanguigni, che colpisce principalmente i lattanti e i bambini al di sotto dei cinque anni.

Non sono ancora certe le cause che scatenano la malattia: si pensa che possa essere portata da un’infezione o da una risposta anomala del sistema immunitario ad un qualche tipo di infezione.

La malattia ha una durata molto lunga e variabile, che può andare dalle 2 alle 12 settimane.

Quali sono i sintomi della sindrome di Kawasaki

La sindrome di Kawasaki si presenta con sintomi comuni a molte delle malattie pediatriche in circolazione.

Il primo sintomo è la febbre elevata, che si protrae per più di cinque giorni e non sparisce né con la somministrazione di antibiotici, né con gli antipiretici.

I linfonodi del collo risultano ingrossati e induriti e possono dolere se toccati. Le congiuntive sono infiammate, anche se non ci sono le secrezioni tipiche della congiuntivite.

A livello cutaneo, le labbra si presentano secche e arrossate, mentre su mani e piedi si forma un’edema che evolve, durane la seconda settimana, in una vera e propria desquamazione; si presentano, inoltre, sul tronco e sugli arti, manifestazioni cutanee tipiche di comuni malattie esantematiche.

Nel dettaglio:

  • Presenza di occhi rossi senza secrezioni.
  • Labbra arrossate, secche e screpolate, accompagnate da una lingua dal colore rosso vivido, simile a una fragola.
  • Gonfiore, rossore e desquamazione delle mani e dei piedi.
  • Eruzione cutanea a chiazze di colore rosso sul tronco.
  • Gonfiore e dolore dei linfonodi cervicali.

Sono inoltre possibili anche altri sintomi:

  • Diarrea;
  • Vomito;
  • Dolori addominali;
  • Problemi al fegato;
  • Problemi alle articolazioni;
  • Insufficienza cardiaca.

Possibili complicanze della sindrome di Kawasaki

Solitamente, la sindrome di Kawasaki tende a risolversi spontaneamente e non ha conseguenze. Ci sono, però, alcuni rari casi, in cui essa può sviluppare delle complicanze gravi (5 – 10 % dei pazienti).

Sicuramente, le complicanze più rilevanti sono quelle che possono verificarsi a carico del cuore. Esse si presentano attorno al decimo giorno di malattia, quando gli altri sintomi tendono a scomparire.

Un tipo di infiammazione cardiaca provocata dalla sindrome di Kawasaki è l’arterite coronarica: le arterie coronarie si dilatano e si possono formare degli aneurismi; questi sintomi possono associarsi a miocardite acuta, aritmie, pericardite, e nell’1% dei casi, a trombosi o infarto.

Come curare la sindrome di Kawasaki

È importante eseguire una diagnosi precoce della malattia, per ridurre al minimo il rischio di complicanze a livello cardiaco.

La terapia per il trattamento della sindrome di Kawasaki, solitamente, consiste nella somministrazione di un ciclo di immunoglobuline per via endovenosa e di aspirina.

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