Fenomeno sharenting: le norme di buon senso da seguire

I bambini sono sempre più presenti sui social network e molto spesso lo sono in maniera inconsapevole. Infatti, i genitori, iniziano a postare immagini o a rendere pubbliche informazioni che li riguardano da vicino mediante i social già a partire dal momento della loro nascita.

Cos’è lo sharenting

Secondo una recente stima, il 92% dei bambini nati negli States al di sotto dei due anni d’età, sarebbe già presente sui social network. Si tratta del fenomeno dello sharenting ovvero la mania dei genitori di mettere costantemente online tutto ciò che riguarda i propri figli.

I social network hanno modificato il modo che abbiamo di rapportarci al mondo della comunicazione. Si è più inclini a rendere pubbliche cose molto private, cosa che prima normalmente non avveniva. Per tutelare i bambini è necessario seguire delle regole ben precise che evitino di metterli in ridicolo o, peggio ancora, in pericolo.

Regole per limitare lo sharenting

Secondo uno studio presentato durante la conferenza annuale dell’American Academy of Pediatrics di San Francisco, ci sono delle regole invalicabili per evitare di cadere negli eccessi dello sharenting.

Per prima cosa è necessario conoscere le regole della privacy imposte dai vari social network e creare un alert che renda noto ogni volta che il nome del proprio bambino appare come risultato in un motore di ricerca.

Le informazioni relative al comportamento del bambino non devono mai essere pubblicate ed è sicuramente da evitare la localizzazione ogni qualvolta si posti una sua foto.

Mai mettere foto dei bambini nudi anche se magari ad essere scoperte sono le spalle o altre parti del corpo. È necessario sempre pensare gli effetti che possono avere sul benessere futuro del bambino le informazioni pubblicate.

Dovete infatti mettere in conto che tutti potranno leggere quello che scrivete e le informazioni che date potrebbero mettere in imbarazzo se non addirittura in pericolo vostro figlio.  

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