Da profugo a cardiochirurgo: oggi dona la vita ai bambini

Nel reparto di cardiochirurgia infantile del policlinico San Donato lavora un giovane dottore di 35 anni di origine curda. Si chiama Halkawt Nuri ed è nato nel 1980 in un paese in guerra. Della sua infanzia ricorda i continui bombardamenti, i morti e suo padre costretto a nascondersi in casa per non essere preso dai militari per andare a combattere contro gli iraniani in una guerra senza senso.

Halkawt Nuri: da profugo curdo a cardiochirurgo

I genitori di Nuri, nonostante la guerra, gli fecero studiare pianoforte anche se, per ovvie ragioni di sicurezza, doveva imparare entro le quattro mura domestiche utilizzando una pianola invece che un pianoforte.

Dopo l’invasione irachena del 1991, Halkawt Nuri scappò dalla sua terra assieme a tutta la famiglia. Racconta che erano in dodici su una sola macchina. In quel momento storico ci fu un vero e proprio esodo di curdi. Il futuro cardiochirurgo trovò rifugio in un campo profughi. Le cose poco a poco iniziarono ad andare un po’ meglio e assieme alla sua famiglia riesce a tornare a Erbil. Iniziò a frequentare di nuovo la scuola con un solo obbiettivo: diventare medico. La situazione non era delle migliori anche perché a causa dell’embargo imposto non c’era corrente e si vedeva obbligato a studiare con un piccolo lume a petrolio.

Nuri si è laureato nel 2004 e, dopo due anni passati a lavorare al pronto soccorso, venne scelto dal medico italiano Alessandro Frigiola per essere formato come cardiochirurgo. Ha dovuto laurearsi di nuovo in Italia perché il suo titolo non veniva riconosciuto nel nostro paese e nel 2012 ritornò in Kurdistan per operare i bambini al cuore. Attualmente fa la spola fra Italia e Kurdistan per operare e assistere i suoi piccoli pazienti e attualmente ha all’attivo oltre mille interventi al cuore.

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