Problemi di vista per 18,9 milioni di bambini

Cresce in tutto il mondo il numero dei bambini con problemi di vista. Gli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù consigliano di eseguire i primi accertamenti fin dal primo anno d’età.

Controlli fin dal primo anno di vita

Nel mondo ci sono circa 18,9 milioni di bambini con gravi problemi di vista, fra questi 17,5 milioni sono ipovedenti e 1,4 milioni sono non vedenti. Per intercettare o prevenire in tempo possibili alterazioni o anomalie della vista è necessario eseguire dei controlli specifici su tutti i bimbi a partire dal primo anno di vita. Questa è la raccomandazione dei medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Vista, promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità in collaborazione con l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). In presenza di sintomi rilevanti, o se in famiglia è presente una certa familiarità per determinate patologie dell’occhio, sarà compito del pediatra prescrivere una visita più accurata prima dei 3 anni d’età.

La prima “vera” visita oculistica a 3 anni

I medici del Bambino Gesù, inoltre, consigliano di effettuare la prima “vera” visita oculistica a 3 anni d’età. Il motivo risiede nel fatto che, da questo momento in poi, il bambino è più collaborativo e lo sviluppo dell’apparato visivo consente all’oculista di valutare con maggior precisione il livello della funzione visiva. In assenza di anomalie anatomiche e di disturbi specifici, i controlli successivi andranno poi ripetuti a 6 anni e, in seguito, a scadenza biennale.

L’importanza della diagnosi precoce

Il responsabile dell’Unità operativa di Oculistica presso il Bambino Gesù, il dott. Luca Buzzonetti, spiega che lo screening sulla vista è indirizzato soprattutto verso la ricerca di possibili anomalie anatomiche, alterazioni della trasparenza dei mezzi diottrici (cristallino e cornea) o patologie retiniche. La diagnosi precoce, infatti, contribuisce ad agevolare il percorso di riabilitazione visiva del bambino, evitando conseguenze più serie in futuro.

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