Diventare mamme: le prime paure dopo il parto

È nato. È fuori dalla mia pancia. Me l’hanno messo qui sopra di me e lo vedo, lo sento.
Potrei toccarlo ma non riesco, potrei fargli sentire la mia voce per farmi riconoscere come mamma ma in questo momento ho solo lacrime.

Ciao piccolino, eccoti.

Ho aspettato nove mesi per conoscerti e ora che ti ho davanti, che ti posso accarezzare o sorridere resto immobile. Il mio corpo steso in questo lettino riesce solo a piangere di felicità. Stremata dal parto, senza nessuna forza fisica e mentale so bene che se volessi riuscirei comunque a farti una piccola carezza.
Vorrei ma non posso.
I muscoli non si muovono e riesco solo a guardarti.

Non posso urlare qui davanti a tutti che ho paura. Ho paura di farti male così piccolo e indifeso, ho paura di entrare dentro un tuo momento, il primo che ti affaccia a questa nuova vita. Ho paura di non essere capace.

Potrei sfiorarti con poco tatto e darti fastidio. O muovere il tuo corpicino delicato e fare male alle tue ossa. È meglio lasciar fare alle ostetriche, che di bambini appena nati ne vedono ogni istante, che ti abbracciano come se fossi loro e ti avvolgono in una coperta per aiutarti a stare bene.

Mentre io sono qui inerme e inutile tutti ti aiutano a stare meglio. Ti puliscono, ti lavano, ti vestono. Controllano che sia tutto ok e chiedono al papà se vuole scattare qualche foto. Io non vedo, non sento niente di te, che sei il mio bambino.
Attendo il momento in cui mi chiederanno di alzarmi e prometto che sarò pimpante per correre da te. Cosi potrò vederti bene, potrò respirarti sopra e dirti “ehi, io sono la tua mamma!”.

Mentre aspetto che ti riportino a me ho un unico pensiero per la testa: ti farò capire che sono brava. Saprò da subito accudirti e ti prenderò in braccio con delicatezza, ti riempirò di baci. Ti …. Ti … Ti …

Invece non posso dire a nessuno che ho paura. Che questa maledetta e ingrata paura si è presentata da me proprio ora, in questo preciso momento. E rende tutto più difficile. Anche se capirebbero non potranno mai immaginare che la mia paura di te e di non essere all’altezza mi sta mangiando l’anima.

E mi fa fare cose che non vorrei. Mi fa restare immobile a fissarti quando vorrei abbracciarti. Mi fa temere di prenderti in braccio o di rispondere alle tue richieste.

Perché sapevo cambiare un pannolino, sapevo coccolare e stringere per ore un neonato. Ero una perfetta futura mamma che oggi appena ti ha visto è diventata una completa nullità. Che chiede a un’estranea di cambiarti al posto mio perché non si sente capace. Che non riesce a girarti da una parte all’altra del seno e darti da mangiare. Che non sa ascoltare le tue esigenze primarie, non riesce a viverti.

Se ci penso non ti ho nemmeno dato un bacio. Nove mesi aspettando di stringerti e poi non riesco a darti un bacio per paura di farti male.
Che brutta cosa la paura. La paura di non essere capace, di non andare bene per te.

Chissà se lo percepisci, chissà se ti rendi conto che in questo preciso momento la tua mamma è più spaventata di te. Di questa nuova vita insieme che dovrete percorrere.

Affrontare le prime paure da mamma sarà difficile ma bello, un insegnamento di vita che mi farà capire quanto sia importante questa mia imperfezione, fatta di gioie e sorrisi ma anche di errori, capitomboli e nuove rinascite.

14 commenti

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  1. X me è stato un momento indimenticabile e lho vissuto con serenità con tutti i miei figli xo il primo lo vivi diverso come se non ti rendessi conto di quello che stai provando xche non sai cosa ti accade. Sono orgogliosa e fiera di aver avuto tre splendidi cuccioli Giacomo, Mirko e Gabriel