Consigli per i bambini che giocano all’aperto

Premure, attenzioni e massima allerta con i bambini che giocano fa parte della routine del genitore.  Ogni mamma, vittima di uno stato di apprensione che le “vecchie” generazioni riterrebbero esagerato, si ritrova a “combattere” con la paura che i giochi dei bambini siano pericolosi. I bambini che giocano, infatti, possono farsi male in qualsiasi momento e con qualsiasi oggetto, e questo vale ancora di più negli spazi aperti, al parco come al supermercato, al ristorante come nei centri commerciali.

Ma è veramente così? I bambini che giocano possono farsi male e correre dei pericoli tanto da far pensare a un genitore che sia meglio evitare di farli agire con spontaneità? Come possono giocare senza far preoccupare troppo una mamma?

Ecco una mini guida utile per i bambini che giocano all’aperto con dei consigli per le mamme apprensive che inconsapevolmente frenano la voglia di scoperta dei loro figli.

Una premessa però ci sembra d’obbligo: i giochi che appaiono pericolosi agli adulti possono essere il motore della crescita per i bambini, possono aiutarli nell’autostima e nella crescita di un percorso di vita in cui grazie al gioco contrastano e affrontano i pericoli.

Bambini che giocano all’aperto: perché è importante

Il bambino che gioca all’aperto impara a scoprire il mondo. Lo vive di persona, lo vede attraverso i suoi occhi. Tanti i benefici delle attività all’aria aperta, primo fra tutti quello della stimolazione della fantasia. Rispetto a una lezione di inglese sui banchi dopo la scuola, un gioco al parco in compagnia di altri amichetti è importante per dare inizio a comportamenti creativi.

I bambini che giocano insieme possono riconoscere le loro attitudini, scoprire in che cosa sono più bravi, imparare dall’osservazione dell’altro ma anche formare il loro estro creativo, che nasce proprio quando il bambino lo si lascia sperimentare in totale libertà.

Bambini che giocano all’aperto: consigli per non farsi prendere dall’ansia

Una mamma che vede il suo bambino all’aria aperta pronto ad arrampicarsi sugli alberi, a correre all’impazzata ignaro di cadute e sbucciature di ginocchia può farsi prendere dall’ansia ma deve evitare di fiondarsi sul figlio per accudirlo o salvarlo. In questi casi le lacrime, le urla o le tirate d’orecchie possono addirittura danneggiare il bambino coraggioso.

Questo perché i bambini che giocano hanno bisogno di scoprire. Imparare dai loro errori significa crescere, impartire delle lezioni di vita che ricorderanno per la vita.

A dirlo è anche il docente di psicologia Peter Gray, autore del saggio “Lasciateli giocare”. Peter Gray sostiene che i giochi pericolosi possono salvare i bambini dai diversi pericoli della vita, perché rappresentano un vero e proprio allenamento che li aiuterà a contrastare i rischi futuri.

Partendo da questo approccio educativo, in cui secondo il professore è possibile insegnare il controllo delle emozioni forti, abbiamo pensato al gioco come fonte di insegnamento e non soltanto di pericolo e minaccia.

Ecco alcuni consigli per far giocare i bambini tranquillamente e con serenità senza trasmettere loro ansie o preoccupazioni dei grandi.

  • Infondere e dare fiducia: responsabilizzare il bambino fin da piccolo è essenziale per aiutarlo a crescere e alimentare in lui una sicurezza utile per la formazione del suo carattere.
  • Mettersi in disparte: farlo giocare evitando di sostituirsi a lui è la soluzione ideale per stimolarlo a una sana autonomia, fonte di sviluppo emotivo.
  • Aiutare il bambino solo se veramente necessario: correre dal bambino quando è davvero essenziale gli fa capire che può fare anche da solo. Un genitore deve essere sempre pronto a tendere la mano al proprio figlio ma deve farlo con criterio.

Infine un ultimo consiglio che vale più di tutti. Quando si parla di giochi dei bambini è importante ricordare ai genitori quanto sia utile lavorare con la propria serenità interiore. Più il genitore lavora sul suo grado di tranquillità più sarà capace di aiutare suo figlio a essere indipendente e sereno.

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