La manovra di bilancio del 2022 ha portato in dote un cambiamento nel modo di affrontare i primi mesi di vita del proprio figlio sia per le neo mamme sia per i neo papà.
La maternità in particolar modo è stata allungata di ulteriori tre mesi, mentre il congedo per i papà è stato stabilito avere una durata di 10 giorni.
Cos’è il congedo di maternità
Maternità obbligatoria o congedo di maternità sono i termini utilizzati per indicare quel periodo di allontanamento dal lavoro destinato alle madri in fase pre e post parto.
Questo diritto delle lavoratrici è valido anche in situazioni di affidamento o adozione, e ha il preciso obbiettivo di avvicinare il neonato alla mamma, favorendo le relazioni familiari in un momento particolarmente critico e delicato.
Il congedo di maternità spetta alle lavoratrici dipendenti, ma pure alle donne disoccupate in accordo all’art.24 del Testo Unico maternità. Si tratta di un periodo in cui è permessa l’astensione dal lavoro per un tempo complessivo di cinque mesi, solitamente collocati a cavallo del parto.
Normalmente sono previsti due mesi nelle ultime fasi di gravidanza e tre mesi dopo la nascita del proprio piccolo.
Esistono però forme flessibili e modificabili che permettono di trascorrere a casa un solo mese prima del parto e fino a quattro dopo la nascita del proprio bimbo.
Le ultime disposizioni in merito risalenti al 2019 hanno anche concesso alle neo mamme la facoltà di lavorare fino al nono mese, e di godere così di tutti i cinque mesi di maternità stabiliti dalla legge esclusivamente dopo il parto.
In quest’ultimo caso è però necessario presentare un certificato medico che attesti l’assenza di problematiche fisiche e conceda l’autorizzazione ufficiale al lavoro fin a ridosso della nascita del figlio.
Durante la fase di maternità ogni mamma ha diritto a percepire l’80% del proprio stipendio medio, calcolato solitamente sull’ultimo mese di lavoro.
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L’estensione stabilita nel 2022
Considerando cambiate le dinamiche lavorative e anche spesso i rapporti all’interno della singola famiglia la nuova manovra di bilancio del 2022 ha modificato le procedure relative al congedo di maternità.
Nell’ottica di concedere maggiore supporto e importanti agevolazioni alle nuove mamme la maternità è stata estesa di altri possibili tre mesi.
Questa opportunità è rivolta a lavoratrici autonome e professioniste, a fronte della presentazione di un reddito dichiarato per l’anno precedente inferiore a 8145 euro.
Ogni mamma può ricorrere anche alla maternità facoltativa finalizzata alla cura dei propri figli fino al compimento del dodicesimo anno d’età.
Questa possibilità aggiuntiva è stabilita su una durata complessiva di dieci mesi spartibili tra mamma e papà, e utilizzabili in forma frazionata o continuativa. Si tratta di un congedo che prevede però drastiche riduzioni sulla normale indennità prevista.
Il congedo di paternità
Novità significative sono state stabilite anche per quanto concerne le figure dei padri. Il congedo di paternità obbligatorio è stato strutturato su dieci giorni complessivi.
Questi momenti da trascorrere a casa in compagnia di neonato e compagna possono essere usufruiti indipendentemente dal congedo della madre, e anche nel medesimo periodo di tempo.
Si tratta infatti di un diritto indispensabile per ogni padre lavoratore dipendente anche qualora fosse in mobilità o in cassa integrazione. I dieci giorni stabiliti dalla manovra di bilancio di quest’anno possono essere spalmati a piacimento entro i primi cinque mesi dalla nascita del proprio bambino.
Durante queste giornate di assenza dal lavoro ogni papà riceve il 100% del proprio regolare salario. Sono previste anche forme di congedo parentale per i padri facoltative e specifiche per casi particolari. In seguito alla situazione pandemica attuale ad esempio sono state previste forme di congedo parentale straordinarie relative al Sars Cov-2, prorogate fino alla validità dello stato d’emergenza nazionale, o indennità legate alla possibile malattia del figlio.
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Congedo parentale, un mese in più con stipendio all’80% anche per i padri
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni propone una mensilità aggiuntiva per il congedo parentale, stavolta rivolto anche ai papà.
La Legge di Bilancio 2023 prevede una nuova misura in tema di congedo parentale che, se approvata, garantirà ai lavoratori dipendenti un mese in più da dedicare alla cura dei figli e retribuito all’80%.
Rispetto alla legge attualmente in vigore, anche i papà potranno usufruire di questa mensilità aggiuntiva, non più pagata al 30%.
Le madri, invece, potranno goderne solo dopo aver portato a termine il periodo relativo al “congedo obbligatorio di maternità” entro il 1° gennaio 2023.
Stato alle parole della Meloni, questa proposta di legge andrebbe incontro ai genitori che non sempre possono permettersi di richiedere il congedo facoltativo.
Con questa misura, invece, si avrà la possibilità di godere di una sorta di “salvadanaio nel tempo” da utilizzare nei momenti di maggiore difficoltà.
Cosa cambia con il nuovo congedo parentale
Il congedo parentale attualmente in vigore comprende, quindi, un totale di 10 mesi, per entrambi i genitori, retribuiti al 30%, usufruibili fino ai 12 anni del figlio.
Con la nuova proposta presentata nella Legge di Bilancio 2023, il governo ha ritenuto opportuno aggiungere una mensilità, stavolta retribuita all’80%.
Tale legge, inoltre, è stata soggetta anche a un’importate modifica: non solo le madri potranno godere di questo mese aggiuntivo, ma anche i papà.
In questo modo, dunque, si è cercato di garantire eguali diritti a entrambi i genitori, senza alcuna discriminazione.
Solo uno dei due lavoratori dipendenti, però, potrà godere dei 30 giorni di congedo in più, lasciando la scelta alle famiglie.
Inoltre, questi giorni dovranno essere utilizzati obbligatoriamente entro il sesto anno di vita del bambino.
Una proposta di legge, dunque, che viene incontro alle difficoltà dei genitori circa la gestione dei più piccoli e che dal nuovo anno, se verrà approvata, garantirà maggiore possibilità di congedo sia per le mamma che i papà, senza risultare economicamente gravosa.