Quando ci dicono: “Goditi i figli ora, che poi crescono”

Spesso, ci viene detto “Goditi ora i figli, goditi questi momenti, perché poi passeranno senza che te ne sia accorta”.

Non so voi ma io, quando ascolto queste raccomandazioni, sento le budella intrecciarsi.

Mi verrebbe da rispondere: “Ma credi che non lo sappia che il tempo passa, che i figli crescono, che da adolescenti sarà anche difficile scambiarsi il saluto? Siamo tutti figli, lo sappiamo che i rapporti cambiano.”

Ma niente, c’è sempre qualcuno che ci deve dire questa ovvietà. Un’ovvietà che, sinceramente, detesto perché ci viene detta, soprattutto, quando siamo stanche o un po’ giù di corda. Momenti in cui ci farebbe bene una pacca sulla spalla e null’altro.

Chi cresce un figlio lo sa benissimo che la cosa migliore sarebbe essere sempre a mille, sorridenti, pieni di entusiasmo, grati, felici e così via. Ma non è così. Non si può.

Sono umani anche sentimenti diversi, quelli che si fanno strada in momenti difficili. Allora, quelle volte, può capitare di essere giù di morale, sfogarsi ed ecco che c’è chi ti fa sentire in colpa dicendoti “Questo è un momento bellissimo, poi ti mancherà”.

Alle volte, sembra che essere genitore voglia dire non aver mai la possibilità di esprimere la propria stanchezza. Lo sappiamo che avere dei figli è una cosa bellissima, ma alle volte si vorrebbe tornare indietro: quando si dormiva tutta la notte, quando la sveglia poteva tacere, quando non si dovevano passare i weekend a mettere in ordine giocattoli, la casa, a fare la spesa. Con i figli, bisogna mettere da parte un po’ di noi, in special modo quando sono piccoli. Ci sono piccoli e grandi sacrifici che pesano, non si può negarlo. Ci sono momenti in cui si vorrebbe tornare ad essere un po’ più liberi. Una cena fuori all’ultimo minuto, un cinema senza aver allertato tutti i nonni e le tate disponibili, uno spuntino spazzatura senza nascondersi dietro l’antina della credenza. Sciocchezze che possono mancare.

Ricordarsi di essere grati, ogni mattina, per il dono ricevuto è un conto. È anche un dovere, se vogliamo.

Negarsi, e negare agli altri, la possibilità di dirsi stanchi, è un’altra.

Sarebbe più semplice e onesto dire: Lo so, ci sono passata anche io. Non ti riesci a godere pienamente tutto perché, quando ci sei dentro, la maternità può essere pesante. Come ci si fa a godere, davvero, i primi anni dei figli, quando non ti lasciano respiro, quando non hai molti momenti per te? Ti capisco, non sentirti in colpa quando non ce la fai, quando vorresti fuggire, quando perdi la pazienza. È normale, è umano ed è anche sano.

È questa la maternità, altre vie non esistono.”

27 commenti

Rispondi a Nicoletta BucciCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *