Babocush: è possibile sostituire i genitori?

Quando arriva un bambino il tempo sembra contrarsi irrimediabilmente. Inutile correre, per quanto si cerchi di fare tutto velocemente ci sarà sempre e comunque qualcosa che non verrà fatto. E poi ancora notti insonni, allattamento, bambino che vuole stare sempre in braccio, ma se una mamma lavora? E anche il papà? Da qui l’idea di un’azienda che in UK è al momento nell’occhio del ciclone per la sua invenzione.

Babocush: un aiuto per mamma e papà

La pietra dello scandalo è una sorta di seggiolino di nome Babocush che promette ai genitori più tempo libero. In pratica si prende il bambino, lo si aggancia a pancia in giù al seggiolino e si avvia il pulsante che gli permette di vibrare e di simulare il battito cardiaco umano, in questo modo il bambino dovrebbe addormentarsi e consentire a mamma e papà di rilassarsi qualche istante. Posto che sul cercare di ritagliarsi qualche minuto libero non vi è nulla di male, l’oggetto delle critiche è il modo in cui il seggiolino viene sponsorizzato, ovvero come la soluzione ai “problemi” dei genitori, dunque come un qualcosa di necessario per tutti quei genitori che non hanno il tempo di prendere in braccio il loro piccolo e cullarlo.

Babocush ostacola il bonding neonatale?

E a queste parole una buona metà dei genitori è insorta. Infatti, il cuscino Babocush ostacolerebbe il legame che si instaura tra mamma e neonato o tra papà e neonato. Manca il calore del corpo, il profumo inconfondibile, soprattutto quello della mamma, che per il neonato significa anche nutrimento, manca il vero battito del cuore. Molti hanno infierito aggiungendo che se non si ha nemmeno il tempo di cullarli, questi bambini, meglio non farli.

Forse la soluzione è un po’ drastica perché è comprensibile che per un genitore vi siano momenti di forte stanchezza e bisogno di ricaricare le pile, forse però sarebbe bene non perdere così tanto il contatto con i propri figli, come vuole invece la società moderna, che non lascia più nemmeno il tempo di accudirli per lo meno fino a quando hanno così tanto bisogno dei genitori.

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