Vi sentite esausti? Normale, siete genitori!

Guardandovi indietro non vi riconoscete: energie infinite, memoria di ferro e voglia di spaccare il mondo. Cosa è cambiato in voi? Gli anni che sono aumentati? Può darsi, ma non basta.

Le delusioni dalla vita? Ni.

I figli e le responsabilità che solo un genitore può avere? Assolutamente sì.

Diventare genitori è un punto di non ritorno, non solo per gli impegni fisici che – dalla nascita e per sempre – gravano su di noi, ma anche e soprattutto per l’impegno mentale che comporta, talmente intenso che difficilmente si riesce a recuperare lo smalto perduto.

Pensiamo, ad esempio, alle mille e mille preoccupazioni che un figlio porta con se’: se è piccolo e dorme vien spontaneo chiedersi se vada tutto bene e non ci siano rischi per la morte in culla, se è cresciuto un pochino e dobbiamo lasciarlo all’asilo ci domandiamo se le maestre lo tratteranno bene e se gli altri bambini non lo offenderanno, se va a scuola incrociamo le dita che non finisca in brutti giri….

Dal punto di vista pratico – organizzativo, quando si diventa genitori nulla è più come prima: non esiste più il sabato e la domenica, Natale non è più Natale e tutti i giorni sono uguali, un interminabile sequenza di cure e accudimenti dei più piccoli, di pannolini da cambiare e panni da lavare, anche in vacanza, anche durante le feste comandate.

E il silenzio non esiste più: passati i primi mesi di pianti inconsolabili, un brusio di sottofondo ci fa compagnia per tutta la giornata. Mamma di qua e mamma di là, perché perché perché, e mille altre vocine sovrastano l’autoradio in macchina e la perduta quiete domestica.

Per non parlare delle richieste impossibili (ma io volevo la pasta al sugo, tipico commento davanti al piatto di ravioli appena presentato in tavola) e degli accessi di invidia per qualunque cosa (ma lo volevo ioooo!).

Insomma, se sogniamo a occhi aperti una notte di nanna filata, dalle 22 alle 10 del mattino dopo, come ultimo rifugio, ultima ancora di salvezza per ritemprare le nostre energie esauste, non illudiamoci: siamo genitori, e abbiamo fatto il baratto più conveniente del mondo, cedendo la stoffa di un tempo per dei gioielli di cui riusciamo – nonostante tutto – a riconoscere il prezioso valore, anche nei momenti più estenuanti.

Un commento

Rispondi a Floriana GulinoCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *