Secondo Parto Versus Primo Parto. Le differenze.

È impossibile evitare i paragoni e le differenze sono notevoli. Molte persone mi avevano assicurato: 'la seconda esperienza è diversa, più rapida e meno sofferta', e in effetti è stato proprio così

Da poco più di una settimana, ho dato alla luce la mia secondogenita. Ancora un po’ stanca e dolorante (grazie a chi ha inventato gli antidolorifici!), mi capita di pensare al mio primo parto, due anni or sono.

I confronti sono inevitabili e le differenze sono moltissime. Me lo avevano detto in tante: “la seconda volta è diversa, è più veloce e meno dolorosa” e così è stato.

La mia prima volta, poi, è stata un vero disastro. Avevo paura di replicare quelle 22 ore circa di dolore, la fatica e la degenza difficile. Per fortuna, invece, questa volta è stato tutto molto diverso.

Secondo Parto Versus Primo Parto

Salvo il ritardo (ripetuto anche questa volta) rispetto la data presunta, di 41 settimane più tre giorni, ecco tutte le differenze.

2° Parto: arrivo in ospedale a travaglio già iniziato, sfidando il traffico mattutino, mentre le contrazioni aprono il varco e mi evitano l’induzione.
1° Parto: La rottura delle acque, in notturna, mi lavava il divano e mi lanciavano verso una corsa in auto con le strade vuote.

2° Parto: Ad attendermi un’ostetrica di fiducia, una persona dolcissima che mi conferma il travaglio… Il mio dubbio è che si tratti di un finocchio mangiato la sera prima, rimasto sullo stomaco (giuro!).
1° Parto: Al pronto soccorso, passavo in setaccio un questionario di mille domande sulla mia laurea, la mia professione, e tutto lo scibile su di me, mentre mi piegavo a metà dai dolori.

2° Parto: Per evitare il ripetersi dell’esperienza precedente, manco entrata in sala parto, annuncio la mia volontà all’epidurale. Senza sé e senza ma.
1° Parto: Anestesista a Monza (mentre io partorivo nel centro di Milano) e, dopo parecchie ore dal suo arrivo, solo un lievissimo momento di riposo. Una sola dose, dopo quindici ore di agonia. Nessuna pietà!

2° Parto: Tre spinte meravigliosamente anestetizzate e mia figlia tra le braccia. Finalmente mi posso commuovere. In una sala parto splendidamente dedicata alla nostra nuova famiglia, io, mia figlia e mio marito, stretti per due ore in un caldo abbraccio.
1° Parto: Ho partorito anche l’anima, il cuore e tutti gli organi vitali. Alla fine, dopo la ventosa, l’episiotomia, la manovra di Kristeller, il raschiamento della placenta che non si staccava, perdevo due litri di sangue. Un incidente stradale, più che un parto!

2° Parto: Tre giorni in ospedale, con normali dolori lì dove non batte il sole, ma senza rischi o situazioni gravi o poco felici.
1° Parto: Cinque giorni di degenza, a rischio trasfusione, con cateteri e flebo su entrambe le braccia.

Il parto non è mai una passeggiata di salute. Io, però, questa volta ho avuto il mio miracolo. Grazie alla droga delle mamme, amabili ostetriche, anestesiste sorridenti e compiacenti, ed una durata più dignitosa, ne avrò sempre un bellissimo ricordo.

Ecco, così, pure un altro paio di figli potrei farli… Era per dire, eh!

E voi, che parto avete avuto?

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