Allarme salmonella nel latte in polvere Lactalis: altri casi

Dopo 35 casi di salmonellosi in Francia, uno in Spagna e un altro sospetto in Grecia, l’azienda francese Lactalis, che produce latte in formula per neonati, ha ritirato 12 milioni di confezioni di latte in polvere.
Le Nazioni coinvolte sono 83, ma le mamme italiane possono stare tranquille: nessun lotto pericoloso è arrivato nel nostro Paese.

Latte in polvere contaminato da salmonella

Il Ministero della Salute ha subito comunicato che in Italia non è arrivato nessuno lotto di latte contaminato, ma per precauzione si continuerà a monitorare la situazione e si sono avviati i contatti con la Francia per controlli ancora più approfonditi.

Il CEO di Lactalis, Emmanuel Besnier, assicura il ritiro di tutti i 12 milioni di scatole di latte in polvere contaminato da salmonella – distribuite dal Marocco a Taiwan – e promette rimborsi per tutte le famiglie che abbiano subito danni, ma è evidente che si tratta di una situazione particolarmente spinosa per la compagnia francese.
La preoccupazione è piuttosto seria, infatti, i consumatori di questo prodotto sono i lattanti sotto i 6 mesi. Per bambini così piccoli la salmonella può essere molto pericolosa. Il picco di casi si è verificato proprio in Francia dove attualmente sono stati diagnosticati ben 35 casi di bambini affetti da salmonellosi dopo aver consumato latte Lactalis in polvere.

Lo scandalo sanitario Lactalis

C’è un’indagine in corso per mettere in luce le responsabilità dell’azienda francese, accusata dai genitori di aver nascosto la polvere sotto il tappeto.

Le associazioni di consumatori sono già sul piede di guerra e fioccano le denunce anche nei confronti delle catene della grande distribuzione accusate di non aver saputo gestire l’emergenza.

Il presidente Macron assicura che saranno prese le giuste misure del caso e che la sicurezza alimentare sarà garantita ma lo scandalo sanitario ormai impazza su tutte le prime pagine dei giornali. Ricordiamo che il gigante Lactalis controlla anche l’italiana Parmalat.

Mentre l’azienda incriminata continua a divulgare comunicati stampa di scuse, l’Institut Pasteur, rendendo noti i risultati dei primi accertamenti, dimostra che il batterio riscontrato quest’anno è il medesimo rilevato nel 2005 durante la precedente contaminazione di latte in polvere Lactalis.

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