Parto ritardato, le dottoresse falsificarono le cartelle

Tre dottoresse dell’Ospedale “Santo Bambino” di Catania sono state sospese per non aver praticato il parto cesareo e aver falsato le cartelle cliniche procurando lesioni celebrali al piccolo Benedetto.

Parto ritardato: il cesareo d’urgenza non viene effettuato

È il 2 luglio 2015 quando le tre dottoresse di turno, durante il parto della giovane Debora, non sono intervenute con il parto cesareo d’urgenza per non fare lo straordinario, nonostante i vari episodi di sofferenza del feto. Le dottoresse le hanno invece somministrato un farmaco controindicato in caso di sofferenza fetale e hanno continuato a praticare le manovre di Kristeller, oggi bandite dal regolamento.

Il neonatologo non avvisato per tempo:  Benedetto nasce con danni celebrali

Le dottoresse non si sono neanche preoccupate di avvisare in tempo il neonatologo, che ha effettuato la rianimazione in ritardo, provocando nel piccolo Benedetto lesioni gravissime a livello celebrale. Subito dopo le dottoresse hanno anche falsato la cartella clinica per cercare di omettere le prove. Le indagini della Procura di Catania hanno infatti accertato che in questo ospedale le cartelle cliniche vengono redatte spesso successivamente ai fatti, per via di una prassi sanitaria e per nascondere le prove delle responsabilità dei medici.

55 commenti

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  1. Bastarde!!!Permettetemi di dirlo …. Per fare un cesareo ci vuole mezza ora a dire tanto…a me un quarto d’ora ci hanno messo nel momento in cui hanno capito e visto che c’era sofferenza fetale! A queste donne se possono definirsi tali dovevano togliergli la possibilità di lavorare visto che non sono ingrado di farlo…hanno distrutto la vita di un piccolo essere indifeso e di tutta la sua famiglia …e per che cosa???? Per non lavorare mezza ora in più!!!! Che schifo…persone indegne!!!

  2. Auguro a queste bestie di essere divorate dai sensi di colpa e di non dormire più nemmeno una notte nella loro vita! Esseri immondi senza anima, questa é la cosa k mi indigna di più tra le cose k si sentono ogni giorno.

  3. Io non le sospendendo le licenziano in tronco non sono all’altezza di portare un camice bianco e di fare quel lavoro sono solo dei mostri vergognatevi avete rovinato la vita a una famiglia intera