Olio di palma nel latte del bebè: ecco i rischi

È vero che l’olio di palma fa male ai nostri bambini? Secondo l’autorità Europea per la sicurezza alimentare, ovvero l’Efsa, l’olio di palma sarebbe assolutamente da evitare per l’alimentazione dei bambini. Infatti, i valori limite di questa sostanza ritenuta rischiosa e presente nell’olio di palma, sono stati analizzati e studiati in modo tale da far arrivare un vero e proprio diktat per l’utilizzo di questa sostanza per i neonati.

Secondo l’Efsa, l’olio di palma che si trova anche nel latte formulato potrebbe diventare nocivo per i neonati. L’olio di palma si trova in modeste quantità in alcune tipologie di latte formulato: a preoccupare è però la presenza della sostanza chimica 3-monocloropropandiolo e di tutti i derivati. Questo tipo di sostanza potrebbe avere degli effetti davvero deleteri per la fertilità e sui reni. Un bel rischio soprattutto per i più piccoli.

Olio di palma: il pericolo per i neonati

Utilizzare questa sostanza è molto rischioso per i bambini in quanto le mamme dei neonati che utilizzando il latte formulato, devono tenere sempre sotto controllo questo livello. Infatti Efsa aveva sottolineato come potrebbero esserci degli effetti genotossici e cancerogeni nonché i contaminanti, in questa sostanza.

Sugli effetti, in realtà la valutazione Efsa non è cambiata nel corso del tempo. Quello invece che è cambiato è la norma circa la valutazione dei livelli di tale sostanza da utilizzare nel quotidiano. A fare la differenza, è soprattutto la presenza della sostanza chimica 3 monocloropropandiolo e di tutti i derivati e non quella dell’olio di palma in sé. Secondo l’autorità Europea per la sicurezza alimentare, quelli che erano gli effetti di tipo cancerogeno delle sostanze come i glicidil esteri degli acidi grassi non è cambiato. Di conseguenza, la vera differenza sta nel tipo di procedura di legge che si vuole applicare che tende un po’ a diminuire l’utilizzo di queste sostanze soprattutto per l’apporto di grassi nell’organismo. L’allarmismo per tali motivi non è giustificabile piuttosto però, è sconsigliato l’uso soprattutto per i più piccoli che potrebbero subire delle conseguenze nello sviluppo in base a le ricerche condotte sull’olio di palma e sui derivati del 3-mcpd.

Le differenti opinioni sull’olio di palma

L’olio di palma sostenibile, secondo quanto emerge dalle ricerche scientifiche, se utilizzato in una dieta bilanciata, potrebbe essere un ottimo alimento da inserire nella vita quotidiana ma ciò non vale per i bimbi. Secondo lo studio del Nutrition Foundation of Italy, sottoscritto anche da numerosi esperti del settore provenienti dal Belpaese, potrebbe essere utile per varie funzioni dell’organismo. Anzi, quello che lo studio sottolinea è che non ci sono delle componenti specifiche dell’olio di palma che possono dare dei problemi evidenti alla salute. La presenza di acidi grassi saturi però di certo non favorisce l’utilizzo di questa sostanza che è composta da grasso per il 49%.

L’unica differenza riguarda soltanto il rischio colesterolo e quindi quello di tipo cardiovascolare per chi abusa di questo tipo di sostanze. In realtà, il boom sull’uso sconsigliabile dell’olio di palma è avvenuto negli ultimi anni ed è diventato un vero e proprio effetto domino a catena per le mamme preoccupate della salute dei loro piccoli.

7 commenti

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  1. Questo articolo è fuorviante è sbagliato! Negli ultimi mesi sono stati rivisti tutti gli studi in merito ed è stato sancito che l’olio di palma non è affatto nocivo x la salute, né di grandi ne di piccini. Per favore non diffondiamo notizie errate e inesatte.

    • ciao Noemi, permetti di dissentire. Se hai letto, l’articolo parla dell’utilizzo di olio di palma nell’alimentazione dei bambini, soprattutto i più piccini, non del fatto che sia dannoso a priori. Non ci siamo inventati nulla, sono ricerche riportate che puoi trovare anche online.

    • Maternita.it non ho detto che ve lo siete inventati ☺️ ci mancherebbe. Dico che non tiene conto, l’articolo, degli ultimi studi i cui risultati sono stati resi noti di recente (non riesco a trovare il link di un autorevole studio inglese.. al momento.. appena possibile ve lo linkerò!) e che smentiscono in parte quanto precedentemente ipotizzato.