L’appello delle Gink: salva il Pianeta, non procreare!

Più che un appello al buon senso quello del gruppo di femministe Gink (Green Inclination, No Kids) ci appare come una provocazione bella e buona. Secondo queste ambientaliste, infatti, l’inquinamento del Pianeta sarebbe dovuto alla sovrappopolazione.

Le eco femministe statunitensi che appartengono al gruppo Gink hanno fatto una precisa scelta di vita, ovvero quella di non mettere al mondo figli per una questione ecologica: esse, infatti, sono convinte che il sovraffollamento sia responsabile del riscaldamento globale. Lo slogan scelto dalle childfree americane per promuovere il proprio pensiero è a dir poco ghiacciante, esso infatti recita così: “Se ami i tuoi bambini, non metterli al mondo: sono spazzatura”. Eppure a chiunque appare immediatamente una contraddizione di fondo: preservare l’ambiente è un gesto di civiltà non solo per sé stessi, ma anche per le future generazioni, affinché possano vivere in un pianeta libero da qualsiasi tipo di inquinamento. Ma negando la possibilità di mettere al mondo figli, chi andrebbe a formare le generazioni del futuro?

La maternità non deve essere una scelta egoistica

Se le parole di una delle guru del gruppo, Lisa Hymas,  possono sottintendere un pensiero per certi versi condivisibile (“La maternità dovrà essere valutata e più riflessiva, in fondo è una scelta che va oltre il bisogno egoistico”), alcuni estremismi delle Gink fanno davvero rabbrividire. Basti pensare che esse non escludono la pratica della sterilizzazione per controllare le nascite e salvaguardare, in questo modo, il Pianeta. Insomma se la Hymas adotta una comunicazione tutto sommato diplomatica, non aggressiva e in grado di favorire un dibattito costruttivo, l’ala integralista del movimento, invece, appare assolutamente incapace di favorire un’eventuale  riflessione su un problema assolutamente reale e serio, ovvero la necessità di rendere compatibile l’aumento significativo della popolazione mondiale (solo in Asia si prevede che entro il 2050 si registrerà un incremento del 25%) con la sopravvivenza stessa del Pianeta.

2 commenti

Rispondi a Laura CanginiCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *