Da Genova a Shanghai per salvare un neonato

Il volo umanitario dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova

L’Italia s’è desta: e ha sorvolato mari e continenti per andare a recuperare e provare a salvare un suo piccolo paziente.

È successo a fine luglio, per la precisione il 22, quando i medici dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova si sono imbarcati in fretta e furia su un Falcon dell’aeronautica militare. Destinazione: Shanghai.

Un neonato colpito da infarto in pericolo a Shanghai

Obiettivo? Provare a curare, in extremis, un neonato di sole 5 settimane colpito da un grave attacco cardiaco – dalle cause ancora ignote – e dichiarato incurabile dal sistema sanitario cinese.

Fosse rimasto lì, il piccolo figlio di una coppia marchigiana residente in estremo oriente, sarebbe morto senza nemmeno un tentativo di cure. E invece, allertato dal console italiano a Shanghai, il team di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale si è preparato in pochissimo tempo per affrontare un volo di 26 ore e riportare a casa il piccolo paziente.

Soccorso in emergenza durante il volo di ritorno, il piccolo è ancora in condizioni serie e delicate, ma la speranza, grazie alla determinazione del team medico, è ancora viva. “Le condizioni cliniche del piccolo sono ancora molto delicate, ma siamo orgogliosi di essere riusciti a ‘riportare a casa’ questo neonato, per offrirgli le migliori cure di un ospedale pediatrico IRCCS, dove i professionisti di tutte le diverse branche specialistiche pediatriche sono al suo servizio per ridargli una speranza” ha dichiarato Silvio Del Buono, direttore sanitario del Gaslini.

 

46 commenti

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  1. Io mi auguro che il piccolo guarisca pero ribadiscono che c’è ne sarebbero di bimbi da salvare ….se era mio figlio non avrebbero chiamato nemmeno la macchina medica questo e il problema…se non hai soldi tuo figlio deve morire