Essere mamma: “3 miti da sfatare”

Cara mamma che crede di essere una frana, e cara mamma che crede nei superpoteri: avete torto entrambe.

Mi spiace ridimensionare la vostra percezione, ma la verità è che molte cose ti riescono, altre no, e quelle che funzionano oggi falliranno domani. E quelle che falliscono oggi riusciranno un’altra volta. Come è normale che sia. Però, a onor del vero, alcuni miti vanno decisamente sfatati:

1-Riconoscerai la sua voce tra mille

Se nel mondo animale ogni mamma accorre dal suo piccolo, vuoi che non sia capace anch’io di distinguere la voce del mio bambino?

In effetti, finché sei in casa con lui, voi due, soli, al primo gemito, al primo richiamo “Mammaaaa!” sei pronta all’appello. Quasi sempre. Ma prova ad avere la stessa dote sovrannaturale in una spiaggia ad agosto, in un parco giochi alle quattro del pomeriggio, in un centro commerciale in mezzo agli scaffali.

“Mammaaa!” Tu corri, oddio è caduto, oddio affoga, oddio è sepolto sotto la casse dell’acqua, è scivolato nel corridoio bagnato, oddio (nel migliore dei casi).

Oppure: e che palle cosa c’è ancora, possibile che non stia buono un secondo, oggi non è giornata.

Ti volti (o accorri, secondo la distanza da coprire), verifichi, lo trovi pacifico che succhia il suo orsetto, o scruta intorno, fa castelli, non fa un tubo, gorgheggia, ride, tace. Insomma: non era il tuo.

2-Riconoscerai il suo pianto

Dai, vuoi farmi credere che ci riesci? Io ne ho fatti tre e solo adesso so riconoscere il pianto. Vista la loro età ce ne sono di due tipi: il pianto perché si sono fatti male da soli. E il pianto perché si sono fatti male tra loro. Variante: il pianto perché tu li hai feriti con un incomprensibile NO.

Ma prima, quando sono piccoli piccoli… quando quel pianto è quasi musica, acuto e sottile… Non è che sai, è che azzardi: se ha mangiato da un po’ allora piange per fame, se ha appena mangiato piange per il mal di pancia, se nessuna delle due di cui sopra, piange perché ti vuole. E con questo hai recuperato la tua dote di onniscienza.

3-Crescendo migliora

Vero, verissimo. Ma chi? Il piccolo o tu? Perché se prima era dura popparlo, ora sarà dura svezzarlo. Se prima era difficile addormentarlo ora sarà dura svegliarlo comunque addormentarlo. Se prima era una tetta continua e non avevi tempo per te, ora è uno sfascia casa gattonante o marciante e, di nuovo, non hai tempo per te. Prima odiava l’acqua, adesso la ama fin troppo, prima non faceva nulla, adesso vuole fare tutto, prima stava con chiunque, ora strilla al primo estraneo. Prima pensavi non ne farò mai un altro… e adesso pensi ne farei comunque un altro!

Lo vedi? Quella che migliora sei tu, perché alla fine un mito c’è, che non si può sfatare: ogni fase ha le sue difficoltà, eppure, magicamente, l’amore cresce sempre.

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