Eccesso di acido folico fra le cause di autismo?

Gravidanza: una dieta bilanciata

Questo sì, quello no e un tot del talaltro alimento: tutte le future mamme, non appena apprendono la lieta notizia, iniziano a mettere ordine alla loro dieta. L’alimentazione è, infatti, la prima fonte di benessere del bambino che la madre porta in grembo e assumere le giuste dosi di ogni alimento che fa bene allo sviluppo del bambino è essenziale.
Tuttavia, seguire la giusta dieta non è facile e non bisogna nemmeno improvvisarsi per non creare dei potenziali rischi per il nascituro.

Acido folico: nutrimento essenziale in gravidanza

Fra i nutrienti che una futura mamma deve assumere in gravidanza c’è l’acido folico, noto anche con il nome di vitamina B9, di cui si consiglia l’assunzione sin dai primi mesi della gravidanza per la salute del bambino. Se finora la scienza si era concentrata sui benefici dell’assunzione dell’acido folico e dei folati in gravidanza, di recente la Johns Hopkins University ha indagato gli eventuali danni che l’eccesso di assunzione di acido folico può avere sul feto.

Eccesso di acido folico e correlazione con l’autismo

Ne è emerso che se la futura mamma assume una quantità maggiore di quella necessaria di 4 volte, porterebbe allo sviluppo di un disturbo dello spettro autistico.
Quello che emerge, quindi, da questo studio è che il troppo storpia, anche nella assunzione dell’acido folico: seguire le indicazioni del proprio medico curante è indispensabile per essere certe di assumere sia per quantità che per qualità gli alimenti che fanno bene al nostro bambino.

Secondo le indicazioni generali, l’acido folico andrebbe assunto da un paio di mesi prima del concepimento e fino alla conclusione del primo trimestre di gravidanza, la quantità è fissata in 400 microgrammi giornalieri.
Inoltre, se si segue una dieta equilibrata, è possibile sopperire alle esigenze richieste, essendo il ricorso a integratori vitaminici necessario generalmente solo per le donne che non segue un buon regime alimentare, che ben possiamo identificare nella dieta mediterranea.

 

29 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Lascerei questo commento: le cause saranno almeno cento e tra le principali cause andrebbero citate o almeno investigate le cause genetiche epigenetiche e ambientali, tra cui carenza di vitamina D della madre e del feto , eccesso di vitamina B12, cibo contenente metalli pesanti, uso di cibo in scatola di banda stagnata, piombo e esposizione al tallio, presenza di antenati parenti e genitori autistici, presenza di amteriale genetico diefettoso, presenza di particolari combinazioni di geni. La presenza di troppo testosterone derivante dal fratello maggiore nel grembo materno, la madre malata stressata o deperita o fortemente sottopeso, l’ambiente freddo, la mancanza di allattamento al seno, genitori poco empatici ma introversi e freddisimi con il realtivo corredo genetico.