La doppia pesata del neonato? È inutile e crea stress

La doppia pesata del neonato per valutarne la crescita è un metodo inefficace e talvolta può avere effetti negativi, quali l’aumento dello stress nei genitori, senza una reale utilità. L’elemento più affidabile è in realtà la pesata che viene effettuata da parte del pediatra, che è in grado di utilizzare la bilancia nel modo più corretto e di effettuare tutte le opportune valutazioni.

Come considerare la doppia pesata del neonato

La bilancia rimane comunque un valido aiuto se utilizzata correttamente anche in casa, senza creare stress o eccessiva preoccupazione. Spesso il peso non è assolutamente preciso e comunque in alcune situazioni un’eccessiva attenzione alla doppia pesata del neonato può apportare maggiori danni che benefici. La bilancia infatti deve essere considerata come un semplice strumento in grado di fornire una informazione di base sulla corretta crescita del piccolo, ma non come qualcosa da monitorare costantemente.

I segnali più importanti rispetto alla doppia pesata

Sono molti i segnali che bisogna considerare per accertarsi della corretta crescita del bebè, non solamente il peso. Questo è fondamentale per non far diventare la doppia pesata una vera e propria ossessione.

Ad esempio, è bene concentrarsi sulla valutazione della curva di crescita del neonato, da comunicare sempre al proprio pediatra. È opportuno considerare con attenzione la storia dell’allattamento ed anche effettuare attente osservazioni sulla poppata del piccolo. Molto spesso questi fattori sono determinanti, ancor più della quantità di latte che consente l’aumento di peso.

In generale, dunque, è consigliabile rinunciare alla doppia pesata del neonato e concentrarsi maggiormente sull’osservazione degli altri aspetti: si può effettuare una pesata periodica per avere dei dati da comunicare al proprio pediatra, che sarà sempre la persona più indicata a seguire l’adeguato sviluppo del neonato, dando tutte le opportune indicazioni anche in tema di quantità di latte e modalità di assunzione.   

3 commenti

Rispondi a Giada PasseriniCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *