Le coliche dei neonati? Non esistono!

Avete letto bene care mamme: secondo il pediatra Paolo Sarti, le coliche gassose del neonato non esisterebbero. Ora vi spieghiamo il suo punto di vista.

Le coliche gassose del neonato

Sono tanti i neonati che all’improvviso iniziano a contorcersi e a piangere disperatamente. Quando accade così in genere si pensa si tratti di un episodio di coliche gassose ma il pediatra Sarti non è dello stesso parere.

Il medico ha affermato senza termini che le coliche gassose non esistono. A cosa allora sono riconducibili quei pianti improvvisi e disperatissimi?

Secondo il pediatra, il motivo è un pianto fine a se stesso. I neonati piangono non perché sentono il dolore causato dalle coliche ma perché magari hanno freddo, caldo, fame, vogliono solo essere presi in braccio dai genitori o per altri motivi simili.

I movimenti del corpo causano le coliche

Quando il neonato piange non lo fa solo con la voce ma mette in atto una serie di meccanismi che fanno contrarre i muscoli del viso e delle altre parti del corpo. Serra i pugni e ritrae le gambe in maniera quasi automatica.

Per placare il pianto del neonato, afferma Sarti, è importante prima calmare sé stessi e poi rassicurare il bambino prendendolo in braccio, cullandolo, cambiandogli il pannolino o dandogli da mangiare.

Il dottor Paolo Sarti tiene a precisare che le crisi di pianto sono più frequenti la sera perché proprio in quel momento i genitori sono più stanchi e magari tesi dopo una giornata di fatiche.

Inoltre il bambino stesso è stanco e durante il giorno ha subito moltissimi stimoli (che per lui possono essere anche stress) visivi, uditivi, tattili e cerebrali che lo rendono nervoso e inconsolabile.

Tra le soluzioni possibili si consiglia una ninna nanna conosciuta, un massaggio o cullarlo camminando in un ambiente con poca luce e pochi suoni. Anche la fasciatura in alcuni casi ha un effetto calmante, ma la cosa fondamentale è che senta il genitore che lo accudisce calmo e fiducioso.

29 commenti

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  1. È impossibile che tutti i neonati abbiano le coliche sopratutto la sera poi anche quelli allattati con il latte materno che è il miglior alimentimento in assoluto,ho dedotto che piangono molto per stancarsi e riposare di più la notte può capitare la colichetta ma non tutte le sere per mesi…

  2. Con tutto il rispetto per questo pediatra che non ho mai sentito (di cui nn si cita lo studio scientifico che comproverebbe il tutto)…io credo sia una baggianata.mio figlio si contorceva da morire ed era,tralaltro,un bambino che stava in braccio sempre,dunque nn era di certo un pianto adducibile ad un”capriccio”,ma per favooore!a dimostrazione di cio il fatto che,”guarda caso,si placava solo con alginor

    • ciao, se avessi cercato il nome del pediatra online, avresti scoperto chi è: infatti è un pediatra molto conosciuto. Invitiamo quindi le nostre lettrici di non lasciare commenti “di getto”, ma riflettere sulle parole. Questa è una pagina pubblica, e i commenti , che tra l’altro mettono in dubbio la validità della laurea del dottore (non credo tu sia medico, vero?), possono essere letti da tutti

    • Secondo me ci sono casi in cui c’è ancora un’immaturità dell’apparato gastrointestinale e le coliche sono reali, molti altri, invece, in cui il pianto del bambino ha altri significati e troppo spesso si è abusato delle colichette come spiegazione, per non guardare altro.

    • Io non sono un medico ma un legale ed,esprimendo il mio mero punto di vista ,non sto facendo altro che esercitare il mio diritto di opinione su una circostanza vissuta da me in quanto genitore.é proibito commentare sulla vs pagina o é proibito esprimere pareri contrari alle teorie da voi riportate e dunque bisogna prendere tutto come degli assiomi?se cio fosse da prendere come assioma allora si”offenderebbe”la categoria di pediatri che,invece, non la pensa come il loro collega.non consento di scrivere che io abbia affermato che il suddetto medico non abbia la laurea,dove lo ha letto?é una SUA illazione e tale rimane ed ho trovato anche del tutto fuori luogo e superfluo l avermi “redarguito”,essendo stata rispettosa ed educata nell esternare,ripeto,un mio parere derivante dalla mia personalissima esperienza.il mio “che non ho mai sentito”(del resto,anche se fossi stata un medico,avrei potuto non conoscerlo no?)é da ascrivere alla mancanza di conoscenza del relativo studio scientifico che comproverebbe le affermazioni di questo pediatra che,non mi pare,voi abbiate riportato o che esista. io credo che chi scrive dovrebbe esser dovizioso di particolari e fonti a supporto di cio che comunica ai lettori e non il contrario per poi esacerbarsi se non si condivide.

    • Ga Dan infatti, non mi pare tu abbia mai messo in dubbio la laurea del dottore, al massimo, hai asserito di non conoscerlo. E, ciò premesso, penso che, proprio perché trattasi di pagina pubblica, ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione e raccontare la propria esperienza personale anche se divergente da quanto pubblicato!

    • La propria opinione può venire tranquillamente espressa, non mettendo in dubbio però la veridicità dei nostri articoli e le fonti dal quale vengono prese. Una semplice ricerca avrebbe infatti evitato tutto questo 🙂

    • Allora non mi sono spiegata bene nonostante i fiumi di parole….dove avrei affermato che l articolo fosse non veritiero,mi scusi?una cosa é affermare una cosa del genere ed altra é avere,ripeto e ribadisco,una opinione divergente (per propria esperienza o per quanto riferisca il.proprio pediatra)da cio che scrivete.sic et sempliciter.

    • Forse,per deformazione personale,ritengo che cio che si afferma debba esser sempre dimostrato e supportato da fatti,percio chiedevo dove fosse lo studio scientifico a supporto di questo risultato.non essendoci,allora,PER ME,le coliche esistono eccome!

  3. Verissimo!!!
    Ho tre bimbi e ho imparato a fare la mamma nel tempo e con l’esperienza!! Ora sono più consapevole e questo mi.aiuta a comunicare meglio con la piccola. Verissimo anche il discorso della tensione e della stanchezza…in.quei casi la crosso a mio marito e quando mi sono ripresa sono pronta per ripartire.