Chiedimi se sono incinta…

UM: xx maggio.

Dove UM sta per Data Ultima Mestruazione, ma ormai la conosci (non la data: la sigla). Arrivata al post estate in tutta clandestinità – tolte un paio di rivelazioni ai parenti più stretti – posso decisamente consegnarmi al momento delicato e magico dell’outing.
In programma oggi: panettiere e logopedia del primo figlio. Ottime occasioni sociali. Posso farcela.

Sono incinta a giorni (o ore) alterni, in questa fase: dipende dalle condizioni meteorismiche (ho detto “meteorismiche”, non “meteorologiche”). E così, le volte che avanzo timida le prime confessioni, quelle occasioni che ti si presentano su un piatto d’argento, che mentiresti a tacere… capita di raccogliere ancora il classico, primo-trimestrale “ma se non si vede niente?” (Perché, scusa, tu sei stato concepito con uno spermatozoo di tre chili?).

Altre volte, all’affaccio sul secondo trimestre da poco avviato, una voce si accende: “Si vede già!”
Io penso al mio gamberetto, lungo 10 cm fino al coccige, al disegno che ho provato a farne per i bambini: non è così piccolo. È già molto, molto più grande dei Fiammiferini, quei mini-bambolotti con la tutina di feltro colorata che stavano in scatolette a scorrere, quando ero bambina. È chiaro che inizi a vedersi!

Interrogo l’armadio alla ricerca del pezzo perfetto: i pantaloni normali mi stringono, i premaman mi cadono. La maglia da pancione avanza. Quelle normali vestono male. La migliore è una di un’eleganza sproporzionata all’occasione.
Dopo un’interminabile mezz’ora opto per un paio di leggings a mezza gamba e uno scamiciato tagliato sotto il seno. E finalmente siamo nel mondo.

La prima a saperlo non è la prima cui avrei scelto di dirlo: è solo capitato. Dal panettiere, finalmente riaperto dopo le ferie. Mi guarda sorridente, mi sembra quasi che già lo intuisca: “Come sono cresciuti i bambini! Come state?”
“Bene, ne sto facendo un altro” mi affretto impaziente.
La giovane madre, colta alla sprovvista, mi consegna un paio di flaccide congratulazioni. Dalla sua espressione stupita indovino che ho fatto il passo più lungo della gamba, ché in fondo quella e io ci conosciamo appena. Di vista o di svista. Ma mi è servito da prove generali.

La panettiera la conosco meglio, fornitrice ufficiale di focaccine e “piccette” (pizzette): stai a vedere che adesso mi chiede e le do la novella. Serve un’altra cliente, risponde al telefono e finalmente ci siamo. Scalpito.
Sorride a me, sorride ai miei due piccoli, l’estate, la scuola… “Come stanno?”
Ma come, non si vede? Non hai sentito prima, non subodori, non vedi il mio sorriso, la pelle levigata, il mio bozzoletto… niente?
“Bene.”

Ho sbagliato vestito. Mezz’ora sprecata. Questo taglia, va giù dritto, la pancia si vede solo contro vento. Non spira nemmeno una brezza leggera.
Ma con gli altri due come ho fatto? Forse me la menavo meno, forse è che superati i 40 ci tieni a giustificare una pancetta che non è da decadimento pre-menopausale. Forse il mondo tacerebbe comunque, anche avesse il sospetto. Dovrei dirlo e basta, togliere me e gli altri dall’imbarazzo. Oppure indossare una di quelle T-shirt che ti levano dagli impicci: YES I’M PREGNANT.

E così adesso, durante la logopedia di Patrick, mi siedo in corridoio, lontana dalla saletta d’attesa, dal vedo-non-vedo, dico-non-dico. Me la svigno.
Ho rimandato: al prossimo vestito.
E dire che si chiama “stato interessante”: mi pare che a nessuno interessi il mio stato.

La verità è che, prima che tutti non parlino d’altro che della tua gravidanza, solo il vestito giusto può fare la cosa giusta: mi sa che outing fa rima con outfit.

 

2 commenti

Rispondi a Pensieri rotondiCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Al finale svengo dalle risate…mi ci rivedo un po’ sai? Non penso sia una questione di età…io l’ho provata questa voglia di dirlo a chiunque in tutte e tre le gravidanze…alla prima poi l’avrò detto pure ai muri…si, desideri che si noti, è una cosa così intima e pure ti vien voglia di sbandierarla al mondo!!!

    • Ah… bei tempi! Io avevo tanta voglia di dirlo ma non solo per l’impazienza: avevo sempre questo sordo disagio, del tipo ‘lo vedono o no?’, pensavo magari anche gli altri sono lì che non sanno se domandare… e allora non vedevo l’ora di avere un bel pancione di quelli che tolgono ogni dubbio!