Cerchiaggio uterino, quando viene praticato?

Incontinenza cervicale. Collo dell’utero pervio. Collo raccorciato. Sono tutti termini che preoccupano sempre una futura mamma, specialmente se li sente pronunciare in una fase precoce della gravidanza.

Cerchiaggio uterino, una soluzione per un collo dell’utero che non è ben chiuso

Se il collo dell’utero non rimane ben chiuso, c’è il rischio di andare incontro ad un aborto, o ad un parto prematuro.

Per evitare queste due eventualità, i medici possono decidere di sottoporre la futura mamma al cerchiaggio della cervice uterina, un intervento che consente di mantenere ben chiuso il collo dell’utero fino alla fine della gravidanza.

Cos’è il cerchiaggio uterino?

Il cerchiaggio è un intervento che viene effettuato in gravidanza e consiste nell’applicazione di una fettuccia sintetica (realizzata in materiale biocompatibile e non assorbibile) attorno al collo dell’utero, per far sì che questo si mantenga chiuso e non si dilati, provocando il travaglio.

Nei casi in cui si renda necessario, il cerchiaggio viene effettuato intorno alla 13° settimana di gestazione, passato il delicato periodo del primo trimestre e, al massimo, fino alla 24° settimana.

Dopo l’applicazione, la fettuccia rimane in posizione fino alla fine della gravidanza ( solitamente viene rimossa superata la 35° settimana di gestazione).

Come viene eseguito il cerchiaggio uterino?

La pratica del cerchiaggio è un’operazione che viene effettuata, di solito, in anestesia locale e che non dura più di 15 minuti.

Il medico applicherà la fettuccia al collo dell’utero mediante una speciale sutura che permetterà di mantenerlo chiuso, impedendo che si dilati.

Nei giorni successivi all’intervento si può riprendere una vita normale.

Quando è necessario praticare il cerchiaggio uterino

Non sempre, in presenza di una cervice uterina incontinente, è opportuno procedere al cerchiaggio. I casi in cui può essere effettuato sono:

  • anomalie congenite della cervice uterina;
  • collo dell’utero incontinente a causa di interventi o traumi (rimozione di polipi, precedenti gravidanze, raschiamenti, conizzazione …);
  • gravidanze gemellari;
  • cervice corta e abbassata con precedenti parti prematuri.

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