Biberon e igiene: come prevenire infezioni al bambino

Quando si parla dell’organismo dei neonati, le precauzioni non sono mai troppe. In particolar modo, il sistema digerente dei bambini sotto l’anno di età è particolarmente vulnerabile poiché i batteri che lo abitano sono in continua evoluzione. L’igiene dunque è fondamentale, in quanto protegge da un nemico pericolosissimo, la cui arma più forte è il fatto che non lo si può vedere. Con le giuste informazioni e adottando le misure più adeguate, tuttavia, è possibile evitare anche problemi legati ad alimenti contaminati (come nel caso del Lactalis, di recente ritirato dal mercato perché contaminato da salmonella).

Igiene del biberon: l’arma più forte è il calore

I microrganismi non si vedono, ma ciò non significa che possano essere eliminati facilmente. In generale, ma non in assoluto, i microrganismi negativi sono sensibili al calore. Una bollitura in acqua leggermente salata (per aumentare la temperatura di ebollizione) del biberon praticata per qualche minuto è più che sufficiente a ridurre la maggior parte dei patogeni a livelli innocui per la salute del bambino.

Un’altra arma molto valida è rappresentata dai disinfettanti, che vanno usati sempre secondo le indicazioni; tuttavia, essi sono consigliati per la disinfezione di prodotti a uso esterno e non per i biberon, in quanto potrebbero rilasciare tracce di residui chimici.

Inoltre, il latte dovrebbe essere ricostituito a temperatura elevata (almeno 70 gradi) e poi portato a temperatura corporea. È sconsigliato il mantenimento del latte a 37° C per troppo tempo, in quanto questa temperatura potrebbe favorire la moltiplicazione microbica.

Le usanze sbagliate di disinfezione e alimentazione per il neonato

Il fatto che il biberon sia stato sterilizzato tende a rassicurare le mamme; questo senso di sicurezza, però, non deve far calare l’attenzione: è proprio l’arco di tempo che segue la pulizia ma che precede la poppata che causa il maggior numero di infezioni. Molte mamme, infatti, praticano delle azioni completamente errate, non curanti del fatto che la sterilità è una condizione solo temporanea.

Un’usanza del tutto sbagliata è, ad esempio, quella di poggiare la tettarella del biberon sul dorso della mano per testare la temperatura del latte; in questo modo, infatti, i batteri presenti sulla mano finiscono direttamente nella bocca del piccolo. L’azione più corretta, invece, è quella di lasciar cadere il latte sulla mano, evitando il contatto. Naturalmente, anche provare il latte prima di somministrarlo è sbagliato e rischioso.

È inutile dire che la madre deve avere le mani pulite; tuttavia, molto spesso non si presta attenzione ai vestiti: soprattutto se si proviene dal lavoro o dall’esterno della casa, è consigliabile cambiarsi d’abito prima di prendere in braccio il piccolo, oppure utilizzare un panno pulito e dedicato al piccolo che faccia da “scudo” tra la pelle del neonato e gli indumenti del genitore.

Infine, per evitare che sia il biberon che il bambino possano contagiarsi durante l’allattamento è consigliabile mantenere l’ambiente pulito: la polvere, un mancato ricambio dell’aria e l’eventuale presenza di animali possono moltiplicare il rischio di infezioni.

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *