Un anno da Mamma: 365 giorni di meravigliosa imperfezione

Il mio anno da mamma è volato. L’ho vissuto fino all’ultimo secondo e ne ho assaporato ogni respiro.
Intensamente.
È stato un anno dalle mille sfumature, che ha subito scossoni e difficoltà tra ripide salite e improvvise discese. Tra rigurgiti a più non posso che sono diventati veri e propri vomitini, a pianti incomprensibili e prime accennate risate.

Poi cacca, pappa, nanna. E ancora cacca e dopo pappa. Ogni tanto un’uscita all’aria aperta e ore  interminabili con gente a casa ad ammirare il baby. Stanchezza infinita che non ha mai pesato sul cuore, tanti (troppi) momenti trascorsi velocemente da non riuscire a metabolizzare le emozioni.
E i cambiamenti repentini in cui è stato impossibile fermare il tempo, e le piccole conquiste che hanno regalato alla nostra famiglia una rinascita.

Ci sono state giornate intere in cui dividere la me donna con la me mamma è stato più complicato delle mie inutili certezze.

È stato un anno da mamma in cui ho capito che  ogni momento con un bambino in casa è il contrario di tutto. Perché oggi fa un riposino pomeridiano di un’ora e piange per un motivo ma domani è sicuro che non lo farà. Le sue abitudini cambieranno insieme al tempo che scorre, il suo ritmo biologico si assesterà e tu ti adatterai ai suoi tempi senza avere un attimo per pensare a stanchezza accumulata e voglia di relax.

È stato un anno da mamma in cui ho capito che non si può mai abbassare la guardia. E se oggi gli dici NO a voce ferma per impedirgli di toccare il telecomando non avrai conquistato nessuna piccola vittoria, perché l’indomani lui proverà comunque a toccarlo. E continuerà a farlo fin quando non cederai.

È stato un anno da mamma in cui ho scoperto quanto è bello stupirsi per la bellezza delle piccole cose ma anche per quelle conferme di felicità e di rapidi progressi che mi fanno diventare gelosa della sua crescita.

Dai sorrisi accennati a risate vere e proprie.
Dai tentavi di mettersi a gattoni, a spostare sedie, a “camminare sui muri”.
A giochi da condividere insieme buttandosi nel lettone o rincorrendosi per tutta la casa con uno scooterino parlante.
A momenti difficili che hanno segnato la mia sensibilità.

365 giorni a tentare di essere una brava mamma e 365 giorni ad accorgersi che è tanto facile inciampare, ricredersi, cambiare idea. E voler tornare indietro nel tempo per fare un tentativo diverso, chiedersi innumerevoli volte se il tuo approccio è giusto o se la soluzione migliore è continuare a inciampare come una vera incosciente.

I giorni scanditi dalla paura di sbagliare hanno lasciato il posto all’indescrivibile voglia di te,  che ha sempre aiutato ad andare avanti anche in quei momenti più delicati, in cui la solitudine e l’inesperienza hanno trafitto il mio animo forte.

E così la pazienza che occorre nell’essere madre è arrivata da sola, ha suonato alla porta e si è presentata con un grande regalo, l’insegnamento più grande che potessi ricevere. Mi ha consegnato la consapevolezza che qualsiasi scelta, impegno o tentativo di vivere insieme a te sarà comunque premiata, giusta o sbagliata che sia. Perché con il cuore in primo piano una mamma sarà sempre una splendida mamma, anche nella sua imperfezione.

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