Allergia al latte materno? Un falso mito!

I falsi miti sul latte materno sono tanti e non finiscono mai di stupire. Uno dei più simpatici, quanto inverosimili, è che il latte materno diventi acqua dopo pochi mesi, o che dopo un certo periodo il seno si prosciughi e il latte vada via. Stramberie del secolo scorso che sono approdate anche in questo, così come la credenza che la birra aumenti la produzione. Ma se queste piccole fantasiose leggende potrebbero non creare danni, ce n’è una che può davvero compromettere l’allattamento: quella che vuole che il latte materno possa provocare allergie.

Allergia al latte materno: chiariamo il punto

Se è vero che in natura esiste un’intolleranza al lattosio, è vero anche che il latte è  specie specifico, vale a dire che ogni specie di mammifero produce un latte adatto esclusivamente alla sua prole. E questo in buona sostanza è il motivo per cui il latte vaccino, specialmente negli umani adulti, può provocare intolleranze, perché è evidentemente destinato a un’altra specie, i vitelli. Allo stesso modo il latte materno è perfetto per il neonato e quindi di per sé non può essere allergizzante, tranne in alcuni rarissimi casi in cui nel bambino vi sono particolari patologie o sindromi. In tutte le altre circostanze in cui il latte sembra dare reazione allergica vi sono altre spiegazioni.

Cosa fare se il bambino si dimostra allergico al latte materno?

Se il bambino allattato al seno dovesse manifestare segni di allergia, quali eritemi e feci molto liquide, prima di sospendere l’allattamento al seno – cosa che molti pediatri purtroppo suggeriscono – è bene che la mamma provi a eliminare lei l’assunzione eventuale di latte vaccino e verificare, dopo una decina di giorni se vi sono miglioramenti. Il latte potrà essere man mano reintrodotto nella dieta materna. Quindi se il bambino mostra segni di allergie, è molto probabile che allergizzante sia qualcosa che mangia la madre, l’unico modo per scoprirlo è valutare attentamente la dieta materna e sottrarre a turno gli alimenti sospetti. Tali alimenti vanno comunque reintrodotti gradatamente e a piccole dosi nella dieta della mamma in modo che il bambino vi si abitui e non sviluppi realmente delle allergie una volta che inizierà a essere alimentato con cibi complementari.

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