Allattare durante un concorso pubblico si può

Allattare è un diritto, anche durante un concorso pubblico. Così ha deciso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) accogliendo il ricorso di una ragazza, neo-mamma da 6 giorni all’epoca dei fatti.

Allattare durante un concorso pubblico: una scelta difficile

La vicenda è avvenuta nel 2014 all’Università di Palermo durante il test di ammissione di Logopedia. La commissione, dimostrandosi completamente insensibile alle problematiche della giovane, le ha imposto di non allontanarsi dal suo posto fino alla fine della prova.

Alla ragazza è dunque stato impedito di allattare anche sotto sorveglianza. Così, la giovane mamma ha fatto la sua scelta: ha risposto velocemente alle domande ed è andata a prendersi cura del suo bambino. 

Chiaramente il test è andato male e la ragazza ha fatto ricorso.

Il ricorso della neomamma

Il TAR ha respinto il ricorso, ma la ragazza non si è arresa e si è rivolta al CGA. I Giudici che hanno emesso la sentenza hanno affermato: 

«Lo stato di puerperio comporta impegno e sforzo fisico e psicologico ed è compito dell’amministrazione, in aderenza al principio di eguaglianza espresso dall’articolo 3 della Costituzione approntare, nei limiti del possibile, ogni misura solidaristica per alleviare i gravosi maggiori oneri materiali e morali incombenti sulla donna»

La donna infatti aveva sottolineato come la condizione di stress in cui era stata messa ha fatto sì che la sua prova fosse compromessa.

Oggi è al terzo anno e consegue ottimi voti. 

Donna o madre: una scelta ingiusta

Come al solito, per una che lotta con le unghie e con i denti per far valere il suo diritto quante ce ne sono che devono rinunciare al loro essere donna scegliendo la maternità?

Siamo nel 2017 e mi sembra assurdo che ancora si debba discutere di certi argomenti, ma tant’è. 

Posso però testimoniare, in prima persona, che non tutti i concorsi pubblici sono così. Io ne ho fatto uno quando ero in stato di gravidanza (nemmeno tanto visibile) e tramite certificato medico potevo tranquillamente andare in bagno ogni volta che ne avevo il bisogno o mangiare in qualsiasi momento.

Nello stesso concorso c’era un’altra ragazza neomamma che si è allontanata per allattare, chiaramente sorvegliata da un membro della commissione. Eravamo all’Università di Bologna.

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